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Pubblicata il 20/01/2003
“Chi sei tu
che le notti gemi ansimando
a me che volgo al ritorno

che il pianto non cheti
non appena del giorno
la luce si fioca

del tuo volto
distinguo non scorgo
e all’ignoto non credo

così, nell’incerto rimango
col pensiero a ritroso
di chi quel lungo lamento

....che d’incanto scompare
se luce s’accende

Una notte però
dopo tanto aver pianto
il sonno ti ha preso

m’avvicino furtivo a quel volto
che una tenera luna
disegna in penombra

ma il respiro
di colpo si ferma
ed il cuore si stringe

per quei tratti
a lungo già visti
“Allo specchio, negli anni più belli!”

Di ricordi allor
una coltre m’avvolge

“Oh, Giovinezza
che il sorriso ti porti
lasciami solo al ritorno
sereno, in questo mesto cammino”
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fuggitivo quadro
d'estrama bellezza,
rigurgito del tempo
in fallacità di spirito..


molto intensa questa tua...complimenti e...piacere di conoscerti..a presto.D

il 31/03/2003 alle 16:11