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Pubblicata il 26/10/2017
I bambini di Taranto volevano vivere!

ma fermarono quei piccoli respiri,

intasando i loro polmoni di veleno.

i bambini di Taranto volevano giocare!

ma versarono polvere di ferro

nelle aiuole dei loro piccoli giardini.

gli azzurri aquiloni non hanno più ali,

i loro fili restavano impigliati

sulle altezzose colline artificiali.

lorenzino voleva viaggiare,

a cavalcioni, sull’arcobaleno,

ma il suo volo si infranse a sei anni

tra quelle nubi di fumo e veleno.

i bambini di Taranto non hanno più prati!

un brutto giorno affissero un cartello

dov’era scritta una brutta decisione:

“I Giochi in questo posto son vietati,

nessuno osi giocare col pallone”.

ma è un cartello che fa piangere e ridere,

perché i bimbi di Taranto vogliono Vivere.
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"I Giochi in questo posto son vietati" che tristezza lascia dietro di sé la speculazione, la scarsa o nolente attenzione, l'indolenza di un paese 'all'incirca', le trattative sottobanco, lo scambio lavoro/salute e via dicendo. Lavoro e salute sono assolutamente compatibili ma bisognerebbe domandarne ragione a chi ha posto la dicotomia tra i due termini. Si finisce poi nel tragicomico del cartello che fa piangere e ridere. Il tragicomico di un intero Paese. Bella denuncia.

il 28/10/2017 alle 20:45

Grazie, l'ho riproposta dopo l'ordinanza del sindaco attuale di sospendere le lezioni per qualche giorno

il 29/10/2017 alle 00:20

Coraggiosa denuncia che dovrebbe arrivare al cuore di coloro che impassibili assistono a questa realtà assassina....Gabriela.

il 15/11/2017 alle 18:27

Una città, una regione, un territorio, l’ex Regno delle due Sicilie, massacrato da abusi e e da gente infame che non sa cosa sia il pudore! Un saluto!

il 19/11/2017 alle 14:27