All’imbrunire
Pavidi raggi di sole
Scivolano in pozzi d’ombra
Vomitando i sospiri
Di uomini spudorati
Ansimanti di voglia
Per una facile ricompensa
Di carne malata
(Nell’attesa che il Prossimo venga…)
Le ultime luci
Di anime insonni
Sono ingoiate nel buio
Da vortici di nebbia
In putredini verdastre
Che sfumano in porpora
Suscitando strana vita
In scheletri d’albero
(Bocche con labbra gonfie cantano inni…)
Al crepuscolo
Voci e urla stridule
Di mercati e commerci lontani
Esplodono in frammenti di vetro
Battute e sferzate
Dal soffio del maestrale
Oltre la rocca prendono rifugio
Nei campi induriti dal gelo
(Mentre il pianto degli orfani si perde …)
I fantasmi senza dimora
Di ragioni offuscate
Sono travolti nel delirio
Da folate di neve violacea
In fonde spirali di rabbia
Che feriscono i sentieri
Sputando frotte di brividi
Sotto un cielo basso e scarlatto
(Forme incerte si agitano nel fiume…)
Nient’altro allora rimane
Se non fuochi sul colle
Screziati di freddo cobalto
E l’eco confuso
Di un passo di serpe
Nient’altro allora si scorge
Se non tristi tuguri a valle
Illuminati da fioche lanterne
E cupi presagi
Di nuove tempeste
Quando l’imprevisto si compie
E il respiro di bizzarre figure
Salendo da nascosti covili
Flagella il cuore con aghi di selce
E con polvere d’oppio nutre la mente
Stravaganti creature
Che sfidano la vita
Con zanne affilate
Che osservano il mondo
Con occhi ardenti di brace
Sangue e spirito di lupo
Balzo e guizzo di pantera
Per timore di una lama d’argento
L’artiglio si muta in squama
E la coda in battito d’ala