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Pubblicata il 10/10/2017
Vengo da te, di notte
come una ladra dal passo felpato,
vengo alle tue vigne di nuvole e rondini…

passo da te di notte
nel dormiveglia della città.
aggrappata all’areopago
della luna di Ottobre.

quella sempre gravida di luce e follia

quella pagnotta di luce e sogni.

vengo da te di giorno
quando le meridiane sonnecchiano
d’intonaco e rose.

vengo da te. Furtiva!
a spigolare acini di uvaspina, a rubarti…
racemi d’anima…
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Un lontano, lontano sentore del Cantico dei Cantici ma anche un tocco di Decamerone. Mi sia perdonato l'accosto del divino con l'umano, quello che noi patiamo Piaciuta molto

il 11/10/2017 alle 19:31

Ci può essere di tutto e di più. grazie per avermelo detto..

il 11/10/2017 alle 19:33

Belle immagini leggermente sensuali, mi piace.... ;)

il 11/10/2017 alle 21:14

Una rapina dell'essere. Necessità fisiologica ed esistenziale nello stesso tempo. Brava!

il 29/10/2017 alle 08:56

profonda e.... meditativa Gabriela.

il 15/11/2017 alle 18:39