il cipiglio del cuore in frenesia
odora di metallo semifuso
quando negli antri
è pioggia di tristezza a stemperare
un inconfessabile circo di miseria
tratteggia un covo di ops
su menti dai lapsus inconsistenti.
il cenno ha l’astrattezza
del groppo incastonato nella gola
e il crepitio dei sogni sulle tempie
sbaraglia ogni barlume di ragione.
chiusi in chiavi di resina
gli occhi sono tombini che abbracciano pozzanghere.
-gli sciabordii di bolle sull’acqua
accompagnano vele all’ormeggio-
stramba & 373
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