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Pubblicata il 29/09/2017
La casa nuda e silenziosa
fu attraversata dai rintocchi
della pendola che scacciava il silenzio.
euridice con le mani in grembo
e gli occhi aperti nel buio
non riusciva a dormire.
era in attesa di qualcosa...
compagno dei suoi silenzi
il gatto sulle sue ginocchia.
il ticchettio dell'orologio
spingeva via il silenzio
che pesante e pressante
annegava ogni suono.
sprezzante dell'eternità.
sul tardi la raggiungeva
un timido sonno
vinta e stanca chiudeva
gli occhi sotto il peso
delle ombre e del silenzio.
iniziava la sarabanda dei sogni.
nell'oscurità in preda ai ricordi
le apparve il sorriso luminoso
della madre...vi si aggrappò
con disperazione e sprofondò nel sogno!

mirella Narducci
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...Questa di Euridice è la nemesi storica dell' altra realtà...essa aspetta ma non arriva nessuno...scioccato dalla prima esperienza lo sciocco Orfeo non si fa vedere...ella cullata dal ticchettio del tempo e confortata dal gatto sul suo grembo finalmente vede il sorriso della madre e vi si aggrappa come ultima speranza ed il sonno ristoratore non tarda a venire...; bella rivisitazione di un antico mito, molto bella...

il 29/09/2017 alle 20:02

GRAZIE....

il 29/09/2017 alle 20:11