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Pubblicata il 18/01/2003
Intontito e nauseato
Mi ritrovo a vagare
Per oscuri e ciotolosi
Vicoli dimenticati

Io avanzo senza direzione
Barcollando e incespicando
Colmo di risa e vomito
Continuo ad inseguir la strada

Fermatomi ad imprecare
Prometto di mai più toccare
Quel dolce dolcissimo nettare
Che inalza i cuori
E ofusca le menti

Riprendo l'insensata marcia
Con qualche sosta brave e dovuta
Per espellere quel veleno che ora
Ricongiunto alle mie labbra
Ha un sapore amaro e insopportabile

Cado
Le mie gambe mi hanno abbandonato
Esausto mi trascino in un angolo
E giacio come morto

Voltatomi scopro che
Come gli arti così i compagni
Mi hanno dimenticato
Ma senza più forza
Non posso far altro che aspettare

Dormo profondamente


Sono Sveglio
Mi alzo di scatto
E cerco nella memoria
Di ricordare
Ma non vi riesco

In un crescendo di dolore
Il mal di testa si trasforma
In forte emicrania quindi
In fitta lancinante

L'alba mi sorride
E candidi raggi di sole
Guidano il mio corpo
Verso vie già respirate
Che mi ricondurranno a casa

Ritrovati i miei amici
Rivivo la recente esperienza
Tra imbarazzo e comicità
Attraverso i racconti di altri

Ma quando il sole cala
Sulla città illuminata
E i desideri oscuri
Sopraffanno la nostra falsa moralità

Io pervaso dal desiderio
Di fuga dalla realtà
Ripudio le promesse fatte
E mi abbandono nel turbine dell'alcol
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