PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/09/2017
Quando lasciammo i nostri
padri,gia' sapevamo cavalcare
nelle infinite praterie di silicio.

non versammo nemmeno una
stilla di lacrima,perche' sapevamo
che l'unica nostra compagna
sarebbe stata la morte.

e mentre il perfezionare di quelle
infinite praterie, non faceva che
aumentare le trappole insidiose
regalandoci la morte costante.

di tanto in tanto udivamo il
cigolio di quel macabro carro,
eravamo scesi in meandri ben
piu' tetri e bui, ove avevano
nascosto la conoscenza.

fummo accarezzati da venti
gelidi e schiaffeggiati dalle
fiamme di un inferno, che non
e' apparente.

persino i mari ormai alla morte,
ingoiando le nostre membra,
subito le rivomitavono su spiaggie
sconosciute all'umanita.

solo con l'immortale ci fu concesso
di parlere,perche' sapevamo che
per lui l'importante era il sorgere
del sole.

dicembre 2014
in ricordo di coloro che sono morti per
divulgare la verita'
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)