Hai , in pochi versi, disegnato il tragitto di una donna, poco fa se donna e tragitto sono d'adesso e di qui, traspare la tua considerazione nei suoi confronti e più ancora per la sua determinazione per il suo modo d'incarnare l'essenza femminea, e di reagire alle spalle al muro alla vita ed alla morte.
Centrata in pieno. Né adesso né qui; è l'essenza femminea primordiale che difende il suo sorriso dal comando o dalla supplica a salvaguardia della fiduciosa padronanza di se, dalla nascita alla morte. Pubblicamente ringrazio un autore dagli interventi pertinenti, sia in assenso che in dissenso. A prescindere da etá, tipologia di scritto e genere d'appartenenza, antepone sempre e comunque il rispetto per le parole che legge. Grazie Sergio.
Natalia ha la sua etimologia in nascita, in contesto cristiano in Natale, comunque giorno di nascita. Pertanto una nascita costante nella trasformazione (purtroppo lo svelamento dell'autrice mi ha condizionato) fino alla nascita finale nell'estrema trasformazione in altro. Ho conosciuto delle donne così. Dei versi commoventi, tutti portanti, e per un maschio un dito ammonitore. Mariano
Le donne così sanno portare avanti la loro vita, senza calpestare quella altrui. Per il maschio un dito ammonitore: siamo onde che lambiscono la stessa roccia, donne e uomini, comprenderlo significherebbe superare facilmente inutili barriere. Grazie Mariano.
Un personaggio simbolo. Difficile da imitare ma non impossibile perché sicuramente al mondo ci sono anche Natalie di tale calibro...Fa riflettere questa tua poesia. ....?
Ci sono Fabio. Natalia appartiene al primo dopoguerra, ne ho conosciuto lo spessore da roccia e ne ho narrato la forza. Onore a lei.