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Pubblicata il 08/09/2017
divoro brandelli di memoria
per averti vicina,
mentre il tuo profumo mi ha ormai lasciato
e il mio sguardo si perde nel mare,
come acqua
che dalla risacca ritorna.

asciugo le labbra arse,
in una tazza di brodoso caffè Greco
li dove le giornate finiscono
e mi abbandono al canto delle ninfee.

allora ritorni,
forse solo in visione,
tessi una tela senza fine,
con quello sguardo che più non riempie.

ed il tuo corpo
libera tossine di piacere
trasformando in morsi
ogni singolo bacio

È vicinanza carnale
È fondersi di desiderio e passione

e non sarà la marea
che dall'otre Eolo ha liberato
che nella burrasca
ti porterà via da me.
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