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Pubblicata il 16/01/2003
Questa lotta
è l'unica vita
possibile per me
devo continuamente
tirare via
dal capo e dalla faccia
questo velo nero
che la storia
degli uomini
mi ha messo
e poi ha fatto finta di togliermi
quando ho gridato per le strade
quando ho avuto
il coraggio
di poter ancora perdere con le altre
Il chador che portiamo
noi donne d'occidente
lottatrici feroci contro il vento
impallidesce i mulini rotanti
lo abbiamo ancora
ma non si vede
non ci accorgiamo di portarlo
allora neanche lo strappiamo con le unghie
Quando abbandonerò la presa
morirò
fino ad allora
ho imparato il coraggio
la paura, il sorriso,
l'orgoglio, l'attesa
la sorpresa
e soprattutto l'illusione
Ora sono tutto questo
ma perchè non piango più?
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Ciao KATTIVA
......Anchio ho imparato
il coraggio,il sorriso,l'orgoglio.....soprattutto l'illusione ma .......seguito ha piangere. Non vedo ancore.... dove aggrapparmi .
Ciao GABRIELA.
N B. Leggi la mia " Ho sposato un ......talebano "pubblicata ieri e... il suo commento ,forse capirai di più.

il 17/01/2003 alle 06:51

Guarda. guarda chi si risente, che piacere avere l'attenzione della più poeticamente allucinatoria personalità del sito. non mi sembra di essere stata così cattiva Lucio, forse attaccata ad una realtà, non sempre evidente ma esistente. T'abbraccio sempre.

il 17/01/2003 alle 10:55

Ho capito per quale motivo sei stata attratta dal titolo e poi dal contenuto di questa poesia. La risposta ce l'hai sulla tua...
Un abbraccio

il 17/01/2003 alle 10:58

Eccoci a noi Bando, Carl, J. e tanto altro.
Non so da dove cominciare vorrei essere brevissima ed essenziale, dunque avrei potuto fare a meno di questa premessa.
Ho letto molto di te , poesie e commenti, la tua profondità e intelligenza di giudizio. Evidentemente esiste una diversità ideologica da me che non abortisce ma alimenta il confronto. Ora non posso pensare che questa volta tu ti sia fermato alla superficie delle cose, anche se capisco che andare in fondo sempre è faticoso. Non generalizzo mai, lo ritengo sciocco, e penso che tu abbia ragione nel credere che molte donne si adagino per questione di comodo ad un ruolo di sudditanza, così come penso che il problema femminile non abbia trovato ancora una sua definitiva risoluzione. Come sempre e per fortuna c'è stato un flusso e riflusso storico, la gente ha sentito, ha discusso, ha capito, è tornata indietro ed ha ricominciato. qualcosa è cambiato, ma non tutto sia nei diritti che nei rapporti. E con questo non voglio dire che i due sessi siano uguali, io rivendico la mia diversità e sono attratta dalla diversità. Il fatto è che molte donne non hanno ancora fiducia nelle proprie possibilità e spesso rinunciano, la storicizzazione è un processo lento.
Ora devo andare a lavorare. T'abbraccio

il 17/01/2003 alle 11:12

Nessuno mi dice niente E., è vero, tutto è possibile, ma per quel poco di storia che ci è dato di conoscere la forza maschile primitiva ha segnato il passo del dominio ed il cammino è lento e sotterraneo verso la realizzazione della parità diversa. Penso che tu abbia ragione su una cosa, la forza si usa quando si ha paura e l'universo femminile spesso fa paura, come il manifestare sentimenti che paiono per molti destabilizzanti. Inoltre c'è forse un'altra ilare osservazione da fare, la paura dell'uomo è presumibilmente dovuta al mistero cavernoso e oscuro del sesso femminile, mentre al contrario quello maschile è così evidente, così palese, così. Ricambio la tua cordialità, senza formalità con tutta la mia sincerità e basta perchè sto esagerando con le banalità. Ciao Er

il 18/01/2003 alle 11:44

Nella fine dello scritto ci sono tante rime da fare un'altra poesia! Scherzo.
L'errore che compi è nel generalizzare.
Io non ho paura di nulla.
La paura nasce dall'ignoranza e non dal fascinoso mistero della natura (lato sensu).
Il mistero attira, proprio come...
Forse hai incontrato fino ad oggi persone che possono averti dato quella impressione.
Io tenederi ad escludermi.
Tutto qui.
Le cordialità sono per chi non si conosce direttamente e non sono "fredde e distaccate".
Un caro saluto, è riservabile a un pubblico maschile;
un caro abbraccio e abbastanza formale. un bacio andrebbe bene.
Già. Ma lo accetteresti?
Un bacio
Er

il 18/01/2003 alle 12:35

Se ti ho dato l'imprressione di generalizzare al punto di non lasciare spazio ad altro, beh devo aver sbagliato qualcosa. So bene che tutto non vale per tutti. Rispetto a quelli che avrei incontrato io, diciamo che non è carino da parte tua bacchettare chi nemmeno puoi immaginare. Non sai chi sono io figuriamoci chi mi ha accompagnato per qualche tratto della vita. Comunque ancora una volta ti perdono, perchè sono anche buona e non solo la Kattiva che conosci. Un bacio? e come rifiutare uin bacio.

il 18/01/2003 alle 15:25

Precisazione:
ad alcune donne è comandato l'uso ( oriente ),
altre se lo mettono da sole ( occidente ).
Coloro che lo mettono per propria scelta probabilmente si....nascondono, ma questo non è il tuo caso.
Se non piangi più stai, forse, guardando ciò che ti circonda non attraverso di esso.
Guarda, vedi, cerca...senza lo chador.
Oscar Yankee

il 20/01/2003 alle 12:45

Interessante considerazione O., ma non assoluta, proprio oggi guardando una pubblicità di quelle super moderne, di una famiglia super felice, formata esattamente da 4 persone madre, padre, figlio, figlia. tutti forti, in gamba: il padre avventuroso, il figlio che impara, la madre che cucina, la figlia che aspetta felice il ritorno degli uomini di casa. Crocchette, (non so di quale marca), messaggi subliminali (manco tanto), sempre gli stessi, tutto qua, se si vuole vedere la realtà bisogna aprire bene gli occhi, altrimenti ci passa davanti e sembra anche che tutto sia normale. Ma non lo è O., non lo è. Ti bacio

il 20/01/2003 alle 14:23