PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/08/2017
occhi stanchi, rughe in volto, barba nera e il tempo sul sorriso

immortale

le luci accese. Decine erano i decolli sul letto, musica di chitarra classica e ammirazione

maestro

grande, immenso, vincitore di battaglie immaginarie che non torneremo più a combattere, che ricorderò soltanto io

soldato

narratore prezioso per quelle orecchie curiose che cercano di udire il vento che profuma di dopobarba e conosce la vita.

poeta

foto rare, in bianco e nero Sottovoce suggeriscono un passato caldo come il sole Siciliano e duro come il mare quando urla il suo amore

ammiraglio

e intanto il tempo affamato sbatte contro la porta ogni volta che la luna muore, mentre il cane dorme e i sogni si spezzano.

ragazzo

ho capito, forse tardi le grida di solitudine delle tue poche lacrime e dei tuoi sorrisi di circostanza.

vecchio

ho visto un futuro di solitudine e mi sono perso. Cercando l’uscita sono tornato fanciullo e dal ramo di un nocciolo ho rivisto il nostro film. Senza pause e senza incubi abbiamo camminato sulla spiaggia.

regista

momenti che il domani non suona più saranno i fallimenti di quell’oggi che ignoro e che affronto armato di un pugno che gocciola di rancore

estraneo

arduo è il camminarti accanto. Una salita costante con ai piedi catene e pregiudizi e sulle spalle uno zaino colmo di aspettative e delusioni

saggio

ma non importa, al calar del sole spegnerò l’ultima sigaretta e andrò a dormire con la tua voce nella testa e il tuo sorriso nel cuore

padre
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (2 voti)

Giusta

il 11/08/2017 alle 10:47

una splendida opera che reca un vero e proprio panegirico del padre, ciò fa onore all'autore. con stima

il 14/08/2017 alle 15:50