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Pubblicata il 01/08/2017
Prima che potessimo
dividerci
in queste lunghe scie
di luce,
non eravamo che ombre,
dissolte dal tepore
della nebbia.
non potevamo parlare,
ne toccarci,
ne avvicinarci,
senza respingerci.
come piccole scintille
di materia
scartate
dalla fusione.
eppure sembravamo
così simili
nel colore,
così vivi
nel respiro,
così coordinati
nell’esplodere
verso l’infinito.
ora cosa siamo diventati,
noi miserabili,
discepoli
del tutto,
cosa saremmo
senza il controllo,
se non poche separate creature
arenate sulla sabbia grigia
della civiltà;
se non piccoli branchi
in cerca della fonte dissetante
che senza fiducia e rispetto
sostengono solo se stessi.
anche nell’insieme,
non sanno che farsene
della fratellanza,
non sanno che farsene del perdono
e finiscono soli,
come stelle cadute
nella notte.
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Filosofica!

il 02/08/2017 alle 14:20