Uragani di feedback avvolgono una quiete già distrutta.
chiave per un presente di soli globuli bianchi
assente e tedioso come l'ombelico del mattino.
una radio tempesta linciaggi ad orecchie sazie e lontane
e io muoio in una vita senz'acqua e né pane
parlo di emozioni.
cerco anestetici passa tempo e voglio la chiave
per attraversare una porta
a volte piccola, a volte grande
sono una specie di Alice
in un paese di funghi intrisi di varechina.
la mia esistenza è livida di strozzature
partorisce mostri e genera follia
in quest'orologio che è deforme poesia
anarchica nei pensieri e nelle intenzioni.
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