Torturando l'essere
per capire chi siamo
parole magiche scritte
e poi dimenticate
i nostri nomi insignificanti
cambiati in mille vite
i corpi abiti dismessi
alla fine della sfilata
templi e teatri provvisori
per i nostri culti
maschere per il ballo segreto
e poi parlarti in incognito
viaggiatori senza meta
dalla dubbia provenienza
su treni spesso deviati
sui binari di qualche inferno
patti di sangue stipulati
con il piacere di esistere
poi fragili sensi di colpa
come deboli, sbiaditi marchi
mentre il tempo ci amputa
occhi e cuore
a questo punto dovremmo
imparare a vedere oltre
aprendoci a visioni
che aprano altre pupille
ma camminiamo accecati
sempre più storditi e confusi
ottusi prigionieri di uno specchio
che non libera mai il riflesso
schiavi ideali sottomessi
alle catene dell'ego
sadico sovrano del sogno
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