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Pubblicata il 01/07/2017
Giacchè, giammai, potrei tradir la mia fiera coscienza
Nessuno mai potrà arrogar diritto di negarne licenza

E dir si voglia, ciascuna nostra virtude e conoscenza
Ha origine sacra, per divin onore, in cotal magnificenza

Quantunque immane fosse la forza degli avversi stolti
Virgulte braccia teniam pronte per parar mortali colpi

Tremebondo, ardito, stucchevole, nauseabondo supplizio
Memore di un sarcastico, disdicevole, malefico artifizio

Se il mal si mischia al bene e questi, all'altro, si fonde
Ad infilzar entramb'i petti, pronto son io, di mia sponte

Son stufo d'attender invano la vostra ridicola sentenza
Faccio a meno di voi e, mal ben che vada, ne resto senza

Voi che non poteste viver senza tal compromesso scomodo
Non farò distinzione, io sarò il vostro caro, terzo incomodo

Mi affiderò alla mia coscienza e sarà essa il mio solo bene
Quest'ultimo fu allor soggiogato da mille luridissime pene
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quando l'anima urla .....c'è sempre un perchè che disturba...

il 04/07/2018 alle 18:42