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Pubblicata il 24/06/2017
Giunse ardir pensier nell'uomo, prosto al suo ego, ed Egli immergervi in untuosa fede riemerse in ripudiato verbo.
tempo ,logorio di angosciata tempra che nel divampar fede, in patito pentimento rese coraggiosa speranza , nel savio discernimento.
udir sinuosa voce, i cui altisonanti echi rammentarne credo, nel cui oblio, o turpe retaggio cederne ombre al fugace ripudio di saggiata cececita'alla vita, memorie indossar vesti il cui spirito rinfrancarne senno e fenderne umana fragilita'in posato capo sul cui grembo di colei che visse.
il divenir giaccia in costernato esservi, in cio' che umana frenesia riportar sperata redenzione, in mistico abbandono.
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373

Che bella...

il 25/06/2017 alle 12:37

infinitamente grato saluti GENESIS

il 25/06/2017 alle 13:51

Il poeta della mera poesia

il 25/06/2017 alle 18:11