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Pubblicata il 04/06/2017
Quei sandali coi buchi sopra
antichi e buoni
come mia madre
polvere sul chiaro camoscio
di sassi sparsi a vista
nel sentiero durante la guerra
cammino cammino
lungo l'agro fiume
tu sei scomparsa d'inchiostro macero
sull'altro argine che non esiste più
e ti cambi ancora di spoglie afflitte
maledizione tua mia
i versi sai spariscono
compaiono nella mente di folli sinceri
e si piegano a fazzoletto
sulla pista abbandonata di un ippodromo
che calma colmerebbe di sudore freddo
almeno fosse vivo
io non ti amo mi impongo
e non fai parte del mio destino
del mio cammino
annuserai cupa la mia timida sterilità
semafori in rotatorie diverse lontane
che illuminano profili andanti
fermi su luci colorate pronte a spegnersi
in tempi diversi
tra loro albe assopite su quel muretto
prima di baciarti e quegli occhi scuri di case
si chiudessero come nostri occhi,
buio
dentro luce quotidiana
aspetto a breve l'aria fresca della fine.
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Equilibrio nell'esposizione! Poesia deliziosa!

il 05/06/2017 alle 22:16