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Pubblicata il 07/05/2017
Portava nelle tasche conchiglie rotte,
vetri di mare e piccole storie per l'anima.
I capelli erano fatti di vento e di sale.
con le sue mani forti annodava notti stellate, e ne faceva rosari di lapislazzuli preziosi ; negli occhi aveva pagliuzze di luce che sapevano di ricordi e boschi lontani .
Era il mio giardiniere personale :
coltivava erbe segrete per me, nutrendole con parole d'amore.
Era il mio pescatore di miracoli,
e ogni sera me li portava in dono.
Mi ha lasciato in un giorno di marzo, con una conchiglia rotta nel cuore.
Mai più bellezza mi colpirà.
era il mio nonno magico e poderoso.
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Un ricordo indelebile che una persona cara lascia ,belle e profonde parole

il 08/05/2017 alle 10:28

grande emozioni in questa tua poesia, ciaooo

il 09/05/2017 alle 14:33

Bellissima!

il 10/01/2018 alle 02:44