Verbo, in ispirato senno porre, e decantarne osata virtu' nel pudico giaciglio del tempo offuscar real trapasso, e
in acclamata riverenza migrar appagata velleita'.
carpir nell'otre del compiaciuto rammento nulla sbiadir, e fugace tepor di infinito giubilo, in onirica vision albergar nel sopito abbandono, essere l'infinito in desidorosa gloria quantunque fossi rimirar credula speranza ed trapassar in servil attesa.