Che ne è della goccia Alfa
che sguazzava nella pozza alla sorgente
assieme ai suoi compari?
che ne è, dal momento ch'entrò nel flusso
che la trascinò piano e forte, a stento
nella secca delle estati e con vigore
tra il gelo dell'inverno?
che ne è, che ancora è nel gorgoglio perenne
mentre saluta e passa
come un passeggero su di un treno
che incrocia lo sguardo d'un bambin ignoto?
sconosciuto sei per me tu dal sorriso innocuo
eppure m'hai toccato;
non ti ricorderò, ma m'hai cambiato!
che ne è del viaggio, dell'emozione, del nome stesso
una volta che verrai donata al mare?
alfa fosti all'alba, come un tesoro dato,
ma non c'è alfa senza omega
e se tu fosti, fu soltanto per divenire
altro, più, molteplice e infinito.
ma che ne sarà di te oh goccia, anche dopo aver compreso,
quando pensi e taci e non esce che un sospiro?
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