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Pubblicata il 30/04/2017
c'è un vetro tra di noi,
griggio e trasparente,
non penetrabile, inaccettabile,
duro e freddo, come il ghiaccio-
non mi saluti, non ti abbraccio-
il vetro dell'estranezza, un ghiaccio,
un'imparzialità, un contrasto del freddo,
un sipario tra le età-
vedi e non puoi toccare,
senti, e non puoi parlare:
il vetro non ti permette sentire,
non ti permette udire-
solo- la vista, solo - l'immagine,
e la sapienza scioccante:
non sei amico, non sei nemico, non sei un amante...
il tuo anello manca un diamante,
il mio vigore- delle ricerche,
dei progetti scuotandi l'intelligenza,
siamo, ormai, dei mondi diversi,
delle constellazioni riflesse
negli specchi degli nostri occhi,
delle lingue delle parole poche,
si è spento il fuoco
dell'amicizia nostra,
ci manca solo una giostra,
ma godiamo l'inverno
dell'Età dei Cambiamenti-
ti vedo, mi senti?
perdiamoci, per favore,
i sentimenti di cuori,
ascoltiamo il razioncino
fino ... alla fine.

di Ivan Petryshyn
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