PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/04/2017
Mi siedo sul ciglio della strada,
questa crosta di cartacce e tacchi di scarpe sporche.
guardo chi passa con occhi febbricitanti.
il mio cartello di cartone consunto
porta le lettere chiare della mia disgrazia.
ogni tanto la gente me le legge negli occhi,
si piega di fretta, fa scivolare una moneta, si sfrega le mani sui pantaloni e fugge.
mi chiedo come sarebbe
camminare fiera per un giorno
trascinare una valigetta dal contenuto prezioso,
spiare un orologio d´oro sotto un vestito stirato e fresco.
cerco di immaginare cosa vuol dire
svegliarsi al mattino ed avere una meta
un canale dove far scorrere la mia giornata
e un porto fra le braccia di chi mi ama.
berrei al tavolo della cucina una tazza caffé bollente
prenderei l´autobus delle 7.12
e osserverei le facce sconvolte
che il mattino con le sue braccia avide strappa agli intestini del loro letto,
e poi si stiracchia dorandone i contorni.
continuo a sognare,
il tempo non mi manca
sogno e mi guardo allo specchio.
e non so piú da che parte del vetro mi trovo
in questo zoo.
e poi penso che la vita mi ha assegnato una parte
ma io forse non so recitare.
lá in fondo allo specchio un´immagine al rovescio accarezza la sua condanna.
al mio risveglio sono ancora sul cemento,
la cittá tossisce intorno a me
e tutto é sottosopra.
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Bella, complimenti :)

il 22/04/2017 alle 07:57