PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/04/2017
E’ fauce spalancata, l’ingresso,
fagocita ingordo e rutta mai sazio.
cessano improvvisi odori e pensieri,
rumori e voci, ma non preghiere.
qui vige incontrastato il silenzio,
interrotto da trilli supplichevoli.
asepsi assoluta anche nei sorrisi
e stanze disadorne, bianche, uguali:
tutte gemelle contenenti gemelli.
in contatto telepatico tra loro
narrano le proprie sventure:
solo lampi distratti, in occhi spenti.
come graffiti sui muri, crocefisse,
le impronte di anime transitate.
un icona Sacra celata dalle attese…
colgo dal prato un piccolo fiore giallo,
lo depongo tra i petali di una rosa votiva.
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daltronde xristo a mai avuto fi0r1 x me ehehehehehe??

il 04/04/2017 alle 21:43

Versi forti, veementi, coraggiosi per una descrizione realistica e perfetta che, nel pieno di una insicurezza interiore, scatenano l'approssimarsi dell’agognata riscossa.

il 05/04/2017 alle 16:40

Gentili e generosi, ringrazio tutti per commenti, meriti assegnati e letture... A proposito di letture, vi propongo una chiave interpretativa per "Non ho fiori per Cristo": si immagini un ospedale con i pazienti in attesa e i degenti nei letti. Speranze e paure e solidarietà di circostanza. Ospedale, il luogo dove i cristi ricevono più fiori e preghiere che in Chiesa. E la provocazione: una margherita gialla che risalta su rose e sterlizie, offerta a Dio col cuore....

il 05/04/2017 alle 20:59

...............appunto...................conf3rm4 la mia interprepertazione : giesù uguale belva stercoraria........cornuta........

il 05/04/2017 alle 21:37