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Pubblicata il 09/03/2017
Indomiti correvamo lungo quella
discoscesa e malridotta mulattiera,
le ruote artigliate rifiutavano i freni
esse volevano essere libere.

ed io gioivo come un bambino ad
ogni sobbalzo ,mo' su un sasso,
mo' dentro una buca.

non facevo alchimie per rimanere
in equilibrio, ma l'armonia di cio'
che ci circondava ci dava la sintonia
per non scapicollarci nella discesa.

arrivavo in fondo alla radura ,
portando in salvo i miei quattro ossi
ancora doloranti..

poggiavo la bestia sulla secolare
quercia e adagiavo la mia schiena
sul suo possente tronco.

poi cullato dal cinquettio degli
uccelli e accarezzato da una piacevole
brezza ,rilasciavo il mio essere materiale
e spirituale per il meritato riposo.

2016
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... " rifiutavano i freni, volevano essere libere", di quella sana libertà che non sconfina mai in quella altrui e se lo fà è per ampliarla non per recintarla. Mi porta indietro negli anni questa tua e mi rammenta ideali che amavo e amo; il rimanere in equilibrio senza alchimie, avvalendosi quasi esclusivamente della "sintonia" con quello che ci gravitava attorno e una buona dose di autostima. Il clap clap stavolta è tutto per te. E non solo per questa, visto l'impegno riposto in tutti i tuoi scritti a sostegno dell'agire per "essere" senza subire.

il 09/03/2017 alle 21:54

Arlette questo commento e' da incorniciare,mi raccomando sempre in gamba

il 13/03/2017 alle 11:38