Quell'abitudine di giorni
e il non chiamarsi nuovi a nulla.
abbarbicarsi ad un'ora qualsiasi,
mentre si rinserra l'inquietudine
in disadorni pensieri.
e un torpore lento preme,
prevarica in confusa orgia
di disancorate parole.
macerano logore tristezze,
inerzia sale guastando l'attesa.
dialogano irragionate fughe,
ma si rimane immobili,
avidi di tempo.