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Pubblicata il 05/03/2017
Fugaci transiti,
corpi interposti ad occultare l'oltre:
piccoleclissi.

riemergere subitanea su buchi neri d'incuria
in bilico sui bordi.

bastasse la voce,
quando, su una grammatica interrotta,
la parola non sa posarsi,
quando il verbo non sa chiamare a sè.

piovessero, goccia a goccia, litanie d'acqua
vedrei uno specchio di spaesamento
sul fondo atavico di cementate sfiducie
o, forse, l'occhio di un dio traghettarmi in tenerezza.

posso solo allungare le braccia
a tradurre un bisogno
per le mani che mancano all'amore.

fugaci transiti,
poterli chiamare per nome,
un nome qualunque per farli voltare.

prima che la vita si volti e mi lasci sul bordo
senza lessico,
come cane abbandonato sul ciglio
che non sa guaire neppure alla sua pena.
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sul cranio del muco

il 05/03/2017 alle 12:21

Come a dire ,Alexander?

il 05/03/2017 alle 12:29

Intensa, molto bella.

il 05/03/2017 alle 16:05