la mia voce si fa appena
quando slabbro la fiducia su un filo sottile
a tessermi lanuginose speranze,
dragline di sogni per resistermi
smemorando il salto a ricominciare
oscillando, in ciò che mi destina,
mai compiuta.
se pure la voce non travalica
sia mandala d'acqua e sortilegio di luce,
ciò che mi ricuce,
un sillabare chiaro l'osanna che mi sale
e un Amen, custodito nelle mani,
di mai stanche fiducie.