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Pubblicata il 27/02/2017
Rivivo le mie mani
sul tuo viso freddo e gelido
ma, finalmente, sereno e disteso.
straziante ancora al ricordo
quel tuo ultimo esalare,
mentre ti accarezzavo
e il respiro stentato
diminuiva poco a poco.
dolore più grande non esiste,
solo te avevo come porto sicuro,
mio rifugio e mia consolazione
nella tristezza e nella solitudine.
son tre anni, mamma,
e ancora e sempre mi mancherai
l’immagine di te che mi aspetti
lì su quella seggiola, come ogni giorno,
è fissa nella mente e nel cuore.
tu col tuo silenzio,
col tuo amore all’antica
con poche carezze,
ma pronta al sacrificio
per i figli e la famiglia,
mia speranza e rifugio
nei momenti di sconforto,
guidami come allora
...che io non inciampi.
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Lo voglio credere ... grazie Fabio ... bacio

il 01/03/2017 alle 12:36

piaciuta! :-)

il 06/03/2017 alle 07:46