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Pubblicata il 21/02/2017
Il peccato si guardò intorno
anch’io vorrei un custode.
un Angelo scuro come la notte.
disegnata sul muro vide l’ombra
dell’ Angelo nero
dalle ali pesanti
che muto non gli parlò mai.
si vergognava
non proferì parola
ne biasimo ne lode.
ad ogni sua nefandezza
stringeva le spalle
e abbassava la testa.
impenitente e reo
il peccatore
trascurò il suo Angelo
che impotente vide il peccato
ardere in uno stagno di fuoco.

mirella Narducci
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