Ma cosa sei
se non un attimo
nella ruota che gira
e poi si capovolge con il mondo
facendoti tornare santino a intermittenza
e quanta ipocrisia nelle parole
se non un dare per avere - il tuo -
impregnato di disgusto - il mio -
restando prepotente il bisogno di segnare il territorio
documentare l’esistenza, credendosi immortali
sui passaggi brevi, o forse duraturi, ma difficilmente lievi
cos’è, la voglia di gridare
sottolineare monologhi, annerire il bianco
e rendere figure sconosciute accenni evanescenti?
- Illusione d’Esserci -
per poi sparire
e ritornare
chissà
(se qualcuno avrà tenuto ogni carico di pensieri e l’avrà letto senza averlo amato… in vita)