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Pubblicata il 17/01/2017
Sto cercando di capire come impegnare tutta questa
solitudine, stando dentro una vecchia macchina anni
settanta, con la mia ultima fiamma, presa nella
carrozzeria dietro l’angolo.
lei dice di essere innamorata ma non di me
io voglio soltanto fare qualche giro di valzer
lasciamo stare l’amore, il mio, il suo
quello è sepolto accanto a qualche antica quercia
o sotto terra, dove germogliano disperazioni.
e' poco più di una ragazzina questa mia ultima fiamma
fuma sigarette cinesi, legge fumetti orrendi,
è salita metre facevo scorrere benzina nel serbatoio arrugginito.
mi ha chiesto dove andavo.
ho risposto. Da nessuna parte.
lei ha detto. Allora vengo.
ora è il mio angelo. Lei dice di essere il mio angelo custode.
credi agli angeli, vecchio?
credo ad un paio di tette e al cuore che nascondono,
credo al perdono, all’abbraccio, alle parole, al sangue,
al bacio che vorrei darti mentre la gamba destra si apre dolcemente.
stiamo facendo un viaggio senza conoscere
la destinazione, qualunque viaggio sia ci ritroveremo
in un posto senza nome, senza città, senza confini
eppure ci lasceremo presto
non abbiamo tempo per una casa, per un lavoro,
non abbiamo tempo per l’eternità
l’amore a cui credi passa per tornanti armoniosi,
si inerpica per salite maestose e ridiscente per valli infinite,
alla fine si diventa vecchi credendo di aver amato
e di essere stati amati.
questa ultima mia fiamma è un ginepro, un bosco di acacie,
un inverno pieno di neve
un agosto colmo d’azzurro
ed io un vino omicida, una poesia scaduta, un cappotto sgualcito,
un letto disfatto.
ci rivedremo un giorno, mia ultima fiamma
avrai intorno dei bambini, degli amanti, o nessuno,
oppure dei libri a tenerti per mano
e stavolta con una bella automobile, dei gioielli addosso
mi dirai di essere felice, di aspettare la morte
nel migliore dei luoghi
te lo meriti, piccola frase sparsa per il foglio.
il nostro viaggio finisce qui
anche la parola spegne i motori
scendi pure mia ultima fiamma da questa sgangherata
macchina anni settanta
la lascerò in quel parcheggio in fondo alla strada,
la lascerò crepare in pace
insieme a quel libro dimenticato nel cruscotto
che racconta di qualcuno divorato dai sogni.
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