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Pubblicata il 10/01/2017
Solo ora mi rendo conto di quanto fosse un sogno tutto quello che avevo vissuto. Ero in una bolla di sapone, la cui essenza si è spezzata per la collisione contro un corpo estraneo. Tutto il mondo era diverso, aveva assunto svariate forme. L'aria sapeva di salsedine e l'intero universo terminava dove il mare moriva all'orizzonte. L'estate sembrava infinita, così giovane, così invincibile. Il calore era vita, ma anche morte. Solitari erano gli spazi d'ombra offerti da rigogliose chiome verdi. Io ero lì, al mio fianco il profumo dei fiori, il cielo chiarissimo e il tronco ruvido al tocco. Stupidamente m'illusi che tutto questo potesse durare, mentre s'andava consumando inesorabilmente. Tutto morì e quel mondo di sensazioni non fu mai più lo stesso. Andò via con esso la possibilità di un amore rinato, fatto di acqua salata, sabbia e sudore.
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bravo :-)

il 15/01/2017 alle 19:47