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Pubblicata il 27/12/2016
……Il serpente ha trasmutato i veleni, ha compiuto il suo lavoro, atteso e temuto a volte, ha dato a lei la sua funzione, poiché lo ha chiamato ad aiutarla per rendersi nutrimento in terra. E come un serpente il corpo scivola ardente di cielo e terra insieme: parla, comunica la propria esistenza nel “qui ora”. Ogni movimento un senso, ogni suono un mondo di bellezza si crea. Lei si nutre, lei lascia fare, lei lascia andare. Non guarda nulla di ciò che se ne va, guarda solo la sua intensità : lì si perde senza esserne perdente. Lei, solo lei nel suo sguardo dove sfida l’ignoto, negli occhi che si aprono a mala pena per il fuoco che arde nel camino del suo corpo. Lo sguardo è fisso, non teme nulla, si dichiara apertamente. Accetta le proprie voglie, le fa vedere. La sensualità completamente liberata dalla gabbia nella quale è stata, prende il largo e lascia la terra ferma per esplorarsi, scoprirsi, lasciarsi andare a nuove cose. Sente che ancora tanto ha da dire la sua donna selvaggia, la sua anima che vibra al suono del tam tam del suo cuore : ecco la sua musica, ora lei ascolta.

le mani disegnano nell’aria nuove sinfonie, la musica prosegue la sua camminata insieme alla sinuosità del movimento. Donna dal senso profondo, ora conosce la sua profondità, e sa anche che non la raggiungerà mai completamente; e grande è il suo pensiero in quel senso, un sollievo sapere che non ci sarà mai una fine. Secchi pieni d’acqua sollevati dal pozzo che dalla terra si riempiono, senza fatica vengono a lei, poiché lei ha compreso come farli arrivare. Solo seguendo ciò che non è ancora stato inventato, lei sa, sarà suo . Ogni giorno, ogni attimo sarà proteso alla scoperta di tutte le cose che sono ancora nell’ombra, ciò che quando la luce di una candela illumina, affascina. La stessa danza con le diverse movenze, note che si muovono dove lei sa, dove lei conosce, nel rigo musicale che vede davanti ai suoi occhi, e dove le mani nel disegno dei colori di quelle note, in quella notte, creano, fanno vivere.

nella totale purezza la danza prende fiato, nel suo ancestrale ricordo la certezza che qualsiasi cosa venga creata in quell’attimo, sarà benevola. Tutto è ordine nel caos, lei conosce la giusta misura, quella che illumina, quella dell’equilibrio, della preservazione di sé stessa e della specie. Lei, demiurga che dalla lince prende fiato, aggiusta, inventa, e lascia andare ciò che ha visto e che sa, non può più essere parte della sua realtà prossima. Balena dagli antichi ricordi, gli animali compagni, prendono vita nella sua mente, dalla realtà all’immaginario attinge. Li chiama, arrivano e parlano : qualsiasi cosa lei voglia: parla.

qualsiasi voce lei cerca, c’è. Le visioni arrivano, lei conosce i codici, poiché lei li ha costruiti in sé. La sua guida somigliante, contemporanea e pronta ogni volta, come nei tempi perfetti di una commedia che lascia piacevolezza d’onde, nell’andata e nel ritorno perfettamente misurate. Nelle dita perfezioni di suoni, sfumature, toni e mezzi toni consentono colori che lei noterà alla prossima giornata di sole o nel prossimo canto……
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