PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/12/2016
Ti sapevo
ti so ancora come parole: alcove:
dita che affondo e brucio nei pensieri.
richiami, rallentamenti, accelerazioni,
discese: salite, pulsazioni,
ciglia tese
a dire occhi umidi e fioriti,
bocche pure e sporche.
ed è il pugno nel petto,
l'iride velata,
i fiori vivi del giardino
che muoiono nel vaso,
il vetro bagnato della finestra,
l'edera che rompe il muro di pietra:

cose silenziose, invisibili, colori, profumi,
come il dire di ologrammi:
dolci profili mobili nella stanza, giorni curvi
sul velluto di un battito,

una canzone del momento,
una poesia.
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"... sempre protesa ad inseguire qualcosa d'impalpabile e tangibile al tempo stesso"... mi ritrovo in queste tue parole... si. Tu leggi Riccardo, dentro ed oltre i mie versi. Grazie di cuore.

il 12/12/2016 alle 18:43

miei (scusa il refuso)

il 12/12/2016 alle 19:04

Io dico solo una parola: bella :)

il 12/12/2016 alle 20:37

Grazie Sabyr. Gentilissima.

il 13/12/2016 alle 22:15

Grazie del commento Algor. E benvenuto nel mio spazio... mi sembri nuovo qui. Apprezzo molto una critica di questo tipo. Fa riflettere. In effetti, a rivederla, la virgola a fine verso può risultare eccessiva, dal momento che la fine di un verso è già di per sé una pausa. A meno che non si voglia dare una particolare enfasi. Non trovi?

il 13/12/2016 alle 22:18

ehehehe..ma qnt 6 grandissima?..............................risp: + di 1 po'!................

il 14/12/2016 alle 01:54

Grazie Alex. So che detto da te è un granderrimo, peotico, sandronico complimento ;)

il 14/12/2016 alle 08:21

Mi piace molto, Anna! Mi piace la ricerca delle parole, mai inflazionate. Brava! Ciao

il 15/12/2016 alle 00:07

Grazie delle tue parole, Sira. Un caro saluto. E buona poesia.

il 15/12/2016 alle 06:51