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Pubblicata il 07/12/2016
Per fare una poesia
degna di chiamarsi dispersiva
bisogna aspergere
con vero vinsanto
benedetto da almeno 3
ubriaconi di chiara fame
quanti più passanti si trovino
a passare appunto ovvero
bellamente a stazionare
considerando la fermata del bus
sotto il tuo balcone di Romeo
sei tu Romeo? no cazzo
mi chiamo Agamennone, figlio di vacca!
caro mio, tuo, suo, ti sbagli
sono di antichissime e nobiliari
origini equine dal tempo delle faraone!
vabbene allora ti annaffio
con una damigianetta di latte
in polvere sei, e ricotta tornerai.
piuttosto che un laterizio da cento libbre
tra capo e rotule
(volevo dire tra capo e cazzo
ma siamo sotto i detriti delle feste)
aspergimi anche col tuo piscio.
e' tutto grasso che cocacola.
e benedizione fu.
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