PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/12/2016
Come un coriandolo
tra la pioggia,
un po’ di trucco
uno strano vestito,
una parrucca
un piccolo cappello
ed il cielo,
faticando,
di colore veniva
allestito.
per un attimo
anche il nero del fumo
pareva più bello.

sfidando il buio
di quei giovani anni,
vagò come uno sprazzo
di colore restato,
sopra un muro
fatto di putridi stracci
e dall’ignoranza,
disumana, devastato.

non cercava
la gloria
o la notorietà,
a tutti noi era quasi
sconosciuto,
metteva dell’aria
in un palloncino
per illuminare,
anche un solo minuto
chi davanti a se
fanciullezza non ha,
ma solo la
faccia spaventata
di un bambino
perduto.

i suoi occhi,
afflitti da quel che vedeva,
si tramutavano
in un futuro
lontano
nel quale sperare
o, solo uno
specchio
in cui
rosso un naso
splendeva,
ed uno sprazzo di
altrove
degli occhi innocenti
potevan guardare.

come
un coriandolo,
il giorno
dopo la festa,
via è stato
spazzato,
da chi
di prepotenza,
ancor oggi
il suo ego
non ha colmato.

alcuni un pazzo
lo avevano definito:
‘sorridere
tra le bombe
e la devastazione,
invece
di rimanere atterrito
chiuso
nel cieco spazio
della disperazione’.

sembrava un miraggio
una morbida illusione,
che lasciava alla speranza
una piccola via,
non faceva
perder ai bambini
la loro dote migliore:
l’arte della fantasia.

come un coriandolo
nel vento vola,
veloce oggi la storia,
di chi
vestito da pagliaccio,
pur essendo più grande
di chi lo ha reso solo memoria,
ha cercato
di donare
tra le tristi macerie,
non solo quel che della guerra
è il ghiaccio,
ma anche il calore
delle chimere.
  • Attualmente 4.8/5 meriti.
4,8/5 meriti (5 voti)

Bella poesia ...Bella la storia cui ti riferisci...ridere per far sorridere davanti alla morte.. sembra che abbia comunque vinto lei ... sembra...invece no

il 03/12/2016 alle 10:56

piaciuta :-)

il 03/12/2016 alle 19:15