Ogni giorno leggi la trama
di un delitto perfetto,
la cronaca di una perversa
partita a tennis contro il muro
che ti rimanda sempre indietro
la pallina e tu non sai che fare
per ottenere un misero punto,
più facile scrivere un poema maledetto
Ogni giorni incastri le tessere
di un mosaico impazzito,
l'incoerente collage sbiadito
che fa raggrinzire l'epitelio
e fa scomparire il tuo mondo
dietro a un Dio che s'è suicidato
riconoscendo il proprio fallimento
o che non ascolta nessuno ammesso che ci sia
Cosa rimane di tanto amare a vuoto
se la sfinge del volto è una commedia storpia,
cosa rimane di tanto vagare a caso
se il tragitto è tormentato da tacite sodomie,
cosa rimane di quell'infante spensierato
se non percepirai mai una pensione,
cosa rimane di un Titanic di rabbia
se si nasce impreparati e si muore soli
Rimane la tragedia antica di Massimo Ferretti
e l'allergia mortifera ad una felicità che terrorizza,
la sconfinata memoria di Jack Kerouac
e i quaderni scarabocchiati dai risultati di football,
il talento enorme bruciato di Ezio Vendrame
e l'inamovibile sigillo del farabutto esistere,
il cuore millenario di Charles Bukowski
e il coraggio di ridere nella sfida alle tenebre
Rimangono i viali vuoti di Boris Ryzhy
e il salto nel buio di Simone Cattaneo,
la danza moderna di David Thomas
e il ballo epilettico di Ian Curtis,
il teatro del dolore di Rozz Williams
e la vittoria lontana di Adrian Borland,
rimangono i viaggi senza andata all'inferno
e gli improbabili ritorni su scogliere di madreperla