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Pubblicata il 20/10/2016
Tra ciance e ipocrisie di una festa
la rividi con la faccia a stradario fuorviante
i capelli svolazzanti e sonda a ogni umore
e gli occhi ingenui che cercavano di perdersi,
fu contenta di scorgermi coi respiri tra le nuvole
e un dissenso di piacere per non emozionarmi,
sorrise al primo che sganciò un saluto
ma un'aureola di denti la segnalò triste
-Voltai le spalle per sognarla com'era un tempo
poi una musica assordante spezzò l'incanto
e quando la rividi in una vaga somiglianza
caddi sotto il peso dei mie anni avari
mentre lei rantolava in un bicchiere
-Fuori c'era la luna incinta che bacchettava le stelle
troppe ingorde di desideri scartati come caramelle
-In divergenza all'anima e unisoni a dileguarsi ai ricordi
i piedi mi portarono verso il non ritorno
................che stavo imparando
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da.Sorrisi Pignorati
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