Primavere e inverni
vestiti intercambiabili
spengono e accendono
carni nel Motel,
macellaio il portiere
camuffato da poeta
le vende con pollice e indice
sfregati al baffo di vetro
e un sorriso a bocca chiusa
in una parentesi appesa alle ciglia
a volte ci sono fiori
in armistizio di profumi
mischiati a filigrana
sollazzati nel fruscio
di arrivederci divergenti
a V dal punto fisso
arco monumentale
del cimitero degli ormoni
la vecchia insegna sfumata
con una lettera cadente
supplica il selciato
a fare da tagliola
di un tacco a spillo
rosari di motori
rombi di preghiere
al Santuario dei ricci
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da:Soste Precarie
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