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Pubblicata il 16/09/2016
Come i fantasmi velati
nella chiesa di Lukova
tra lumini di vana e fioca luce
mi inseguono gli incubi
assommati in tutte le mie vite
la paura ha un sapore antico
ma vive in ogni tempo
la razionalità inventa freddi pretesti
per resistere al senso di vuoto
e alle voragini che ci risucchiano
dentro un illuso falso sapere
la morte osservata milioni di volte
mantiene il suo mistero
non muta, non fa una piega
inesorabilmente uccide
si sa bene come
ma non il perchè
e quasi mai il momento esatto
ancora i miei spettri danzano
tra panche di legno marcio
davanti a un altare sconsacrato
e dovrei credere
sterilmente alle sole leggi della materia?
l'ho vista troppe volte
dissolversi come neve al sole
per fidarmi della sua concretezza
mentre le mie ombre
sono restate in pieno giorno...
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molto profonda piaciuta un saluto

il 17/09/2016 alle 23:34

Grazie Eclisse :)

il 23/09/2016 alle 21:42