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Pubblicata il 08/09/2016
Quando nacqui i miei nonni mi
impararono ad amare i profumi
della natura, dall'odore delle
muffe dei castagneti che si
nascondevano sotto delle
smilze ma poderose felci ,al
profumo del mosto appena
torchiato ove il suo profumo,
inebrivava la nostra tenera eta'.
i vecchi e arcigni muratori mi
hanno imparato ad udire il
canto degli uccelli e l'allegria
delle canzoni.
amo soffermarmi con la mia bici
sui bordi dei fiumi, e odere il
bisbiglio di esso nella sua folle
corsa verso l'infinito.
nelle notti di vento amo essere
accarezzato da esso e la stessa ,
tramontana che gelida mi dona
sferzate sul viso ,per poi disperdere
il suo urlo all'orizzonte scompigliando
le cime del bosco.
amo vedere la profondita' del cielo
e le sue infinite stelle fino alle
inarrivabili galassie.
in silenzio amo ascoltare la
tristezza di una notte di pioggia
che speranzosa tintenna sul
mio tetto.
non potro' mai odiere chi cerca di
togliermi tutti i miei amori,ma non
staro' ad osservare la sua dissolvenza
dal mio piccolo mondo.

gennaio 2016
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a parte un "impararono" invece di "insegnarono"; bellissimi sentimenti espressi, questa poesia, bravo! Ciao Ax

il 08/09/2016 alle 20:57

Un salutone in ritardo, e grazie della correzione

il 15/09/2016 alle 17:51

Un insegnamento che valeva questa affascinante poesia.

il 25/09/2016 alle 11:03

Un salutone Ugo anche se in ritardo

il 28/09/2016 alle 15:49

Il tuo mondo è bello, perchè nonostante i miei 38 anni, li ho vissuti anche io questi attimi fatati, vivendo vicino ai monti. Un saluto

il 02/10/2016 alle 14:45

Seppur in ritardo ti ringrazio del passaggio , un salutone

il 30/11/2016 alle 17:57