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Pubblicata il 03/09/2016
In fondo al giardino
non vedo scalino,
arrivo alla casetta
il legno mi diletta.....

.....gli occhi e il suo ricordo
ancora al cuore mordo,
il mio pensarti
non posso più parlarti!

i tuoi attrezzi son li
come li hai lasciati un di,
ho un dolore alla gola
e una farfalla vola....

vecchi utensìli abbandonati
me li avevi raccontati,
come vecchi oppure antichi
li appoggiavi ai grandi fichi!

punta e mazzetta
non arrivavi alla vetta,
ma portavi i calli alle mani
erano mestieri sani...

che oggi non si narrano
ma nel cuore tornano,
perchè so che portano le impronte
di un vecchio camaleonte!

hai cercato di aprirmi la mente
affinchè fossi intelligente,
una zappa,un rastrello
il manico non è bello...

....tutto vecchio e ingobbito
sento il segno del tuo dito,
c'è una pala e una picozza
c'è una conca anch'essa rozza....

utensili abbandonati
son da tempo li lasciati,
ma il loro tempo non muore
perchè resti nel mio cuore.

a mio padre
c.barux
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Anche in un datato utensile la loro presenza. Vecchi camaleonti li definisci e sì, ad un vecchio camaleonte mi hai fatto tornare con il pensieroso, al grande rispetto che aveva per la vita, quella di tutti. Grata a te per queste righe.

il 03/09/2016 alle 22:08

grazie arlette

il 12/09/2016 alle 01:15