Saper badare a se stesse, nel maledetto-benedetto ritenersi isole, e si mette il mare fra se e l'altro, mentre si perde anche quel piccolo, fottutissimo attimo. Belle righe Sergio.
Ti ringrazio Stramba, per avere individuato la donna in quei versi che hai sottolineato, è questo meccanismo di introiezione delle parole che mi affascina nello scrivere, nel postare dei versi che poi non sono più quelli che scrissi, ma divengono di ognuno che ha la voglia di leggerli e di soffermarvisi, un poco.
Bianca Einaudi, io credo che poche espressioni del sentimento umano, possano essere più autentiche dell'amore, ma forse la tua domanda era un altra, e riguardava la capacità di viverla questa solenne autanticità dell'amore..
Riccardo, quando si scrive si mette sul foglio se stessi, di qualunque argomento si tratti, ogni respiro pregresso trova il suo fiato nelle sillabe che si posano sul foglio, quante volte tutti noi abbiamo provato la momentanea incapacità di scrivere qualcosa, di provare lo sgomento che quella infelicità ci deprivasse finanche della possibilità di potere farlo ancora. Io sono certo che nessun sospiro sia esalato invano, che ogni frame di pensiero trascorso trovi posto nelle sinapsi coscienti o meno, consapevole o recondito, e quando la mano poi riprende ad intingere nel calamo, ogni atomo di pensiero si posa nelle sillabe.. Questo per dirti che in questi versi, sedimentati durante la lettura di un libro, racchiudono una miriade di considerazioni che erano restate li. inespresse...
Arlette, hai messo l'indice su quei versi che più sono unisoni con il tuo sentire, ... ma quanto mare ci potrà stare in quell'attimo che si frappone, e bastare a se stessi non è forse il viatico per potere essere utili ad altri.. grazie per la tua lettura e per le riflessioni che il tuo commento mi ha indotto
La donna che amiamo e che non abbiamo saputo cogliere? La donna che ameremmo purché ci sia? La donna che aspettiamo pronti ad amarla ed essere amati?
La donna che avrebbe potuto amarci, se fossimo riusciti ad andare oltre la nostra componente egoistica e possessiva, la donna che che sceglie innanzitutto di essere se stessa, senza relativizzarsi, la donna che sulla stadera dei sentimenti ci butta tutto senza remore, e noi ?
Sono certo che continueremo, nei nostri scritti, ognuno con la propria particolarità e stile,,,mi viene in mente il motto degli scout Imperiali di Jan Aranill " Diverso il passo uguale il cuore " ... se non sai di quello di cui stò parlando e ti incuriosisce , vai sulla pagina di Bonelli Editore...Ein Prosit !
Un’esplosione di puro e innato romanticismo che trascina il protagonista a fare eccelsa poesia dei suoi più intimi sentimenti. Una lirica che attrae, confonde, commuove.
Profonde e intense riflessioni poetiche sulla donna e sul 'amoroso approccio.. valga caro Poeta Sergio quanto il Poeta Ugomas qui sopra ha profondamente scritto. ggc
Grazie Ugo per le tue parole, sebbene con un imperdonabile ritardo, sergio
Sono contento di leggerti, Rusticus, in calce a questi miei versi, ti ringrazio seppure con un tempismo pessimo, sergio
Fa male, Fiordipsiche, ma è il lavorio indispensabile all'esistenza, alla poesia... grazie, sergio
La poesia è bella! Perché variopinta! Di gioia e malinconia! Amore e fantasia! Aprendo il cuore al cosmo! La mente vagabonda! In questo mondo strano! Meschino ed in umano! Ma poi una compagna! E' scudo d'ogni affanno! Non ci lascia nell'oblio! E' sole del nostro Io conscio! Un saluto
ZORDOZ...questa volta mi sono soffermata su questa tua, veramente bella. E' il destino di tante persone che non riescono a far propria l'anima di chi desiderano...le ragioni sono varie. Amarsi vuol dire donarsi e più si cresce e più si ha paura, la ragione prende il sopravvento, bisognerebbe fare come tu hai scritto prendere l'iniziativa baciare stringere fino a che se ne ha il coraggio poi tutto è più semplice...Più che complicati in amore siamo cauti....Mi è piaciuta tantissimo e grazie per le letture che mi dedichi anche se non le commenti Ciao un abbraccio
Questa poesia mi ha rapito ,tanto è bella!Una poesia che parla, musicale e intensa.Ho pensato alla lettera di S.Agostino ALL’UOMO PER AMARE UNA DONNA IN PIENEZZA E PER SEMPRE :" Ama la tua donna senza chiedere altro all’infuori dell’eterna domanda che fa vivere di nostalgia i vecchi cuori.Ma ricordati che più ti amerà e meno te lo saprà dire. Guardala negli occhi affinché le dita si vincolino con il disperato desiderio di unirsi ancora; e le mani e gli occhi dicano le sicure promesse del vostro domani...E sii sincero giovane amico, se l’amore sarà forte ogni destino vi farà sorridere.Amala come il sole che invochi al mattino.Rispettala come un fiore che aspetta la luce dell’amore....." saluti.
Cignonero, sono contento che tu abbia incontrato in questi versi sensazioni e suggestioni che ti abbiano suscitato valutazioni e considerazioni sul sentimento d'amore. Leggo meno di quello che vorrei e scrivo assai meno di quello che dovrei, purtroppo il tempo non mi è favorevole ed il più delle vote non riesco a formulare considerazione critiche che abbiano un certo significato in calce ai versi. Grazie per esserti soffermata sui miei, sergio
Ninetta, trasalgo nella lettura del pensiero di s.Agostino da cui hai riportato questo estratto delle lettere... in cui razionalità e sentimento che sia amore o fede, assumono connotati così trascendenti da annichilire ogni tentativo ulteriore di classificarli...Grazie, sergio