La Poetessa davanti al foglio bianco si sente smarrita…si chiede a che serva scrivere…la propria anima viene riempita dal dolore del mondo intero fino ad esplodere nella pazzia incontenibile del dolore non misurabile dalle emozioni umane della perdita del figlio da parte della madre…la disperazione protende in quelle mani che cullano sperando di un ritorno alla vita…qui la Poetessa mirabilmente portata dal Dolore sulla via di una trasfigurazione idilliaca immagina che quei fogli bianchi diventino barche che solchino i mari delle delusioni umane per portare parole e anche bugie che possano per un attimo far tornare il sorriso sui volti degli umani…la Poetessa in un ultimo sussulto di tenera sensibilità si rivolge a coloro che non sono capaci di amare e li prega di non distruggere quelle barche di fogli bianchi ma spargerle al vento come coriandoli…chissà forse uno di quei coriandoli si poserà in un territorio inesplorato dove alcuni uomini di buona volontà si ricorderanno che per essi è ancora aperta la Porta dei Cieli…
Mamma....Rom. Che fai mi leggi dentro! La tua riflessione è semplicemente stupenda.....che dire mi fai paura.....GRAZIE posso dire allora che ti è piaciuta questa mia opera...... Ciao un abbraccio. :)