Lei era quasi una donna, io un tipo che non aveva
niente a che vedere con gli angeli.
lei aveva già scritto qualcosa, io mandavo giù birre portoghesi
salimmo su da Nancy la pazza
ci diede la camera accanto.
la finestra era un buco nel muro e quei due
materassi uniti, potevamo chiamarlo letto.
e del ripiano in ferro che qualcuno ha provato
a dire; quello è il tavolo?
lei si tolse un po’ di robaccia di dosso
disse che il sole avrebbe visto presto la morte
e il freddo sarebbe stato il diavolo.
io non dissi nulla, guardavo il materasso, anche le
macchie sulle lenzuola e quando provammo
a darci da fare sentimmo le grida di un tale
alle prese con un uomo vestito da pantera.
nancy la pazza urlò di fare silenzio
qualcuno le diede retta e noi iniziammo le danze.
verso sera, o giù di lì, scendemmo al piano di sotto,
stavano chiudendo il portone
nessuno sarebbe più entrato ed uscito
ce la svignammo alla svelta
nancy la pazza ci bestemmiò dietro tutto il mondo
sul suo tavolaccio di ruggine non lasciammo niente
se non una tremenda inquietudine.
lei si disse divertita, io la piantai lì
come un sasso lanciato per strada.
la prossima volta non farti vedere
e confesso
che bere quelle schifosissime birre portoghesi
è stata davvero una pessima idea.