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Pubblicata il 17/08/2016
Di un passo sono convinto
che la mia solitudine non sia
un’assenza di parole e di occhi
ne di passioni e lacrime.
la mia casa è un albergo di frontiera
il mio letto una strada profumata di gelsomino
mi conducono le mani delle madri
i loro occhi illuminano la mia vista
risuonano le nenie infantili
riecheggiano le preghiere a quel dio.
la mia sera è fortunata di amori primaverili
e speranze e voglia di crescere in fretta
quanto amore riempie le mie lacrime
quanta forza accanto a me
nelle ombre degli uomini che mi accompagnano
quanti anni sfumati e quanta paura,
quanta quotidiana speranza mi cammina accanto.
non sarò mai solo e non morirò mai più.
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Una solitudine non è mai tale se c'è nell'animo nella mente e nel ricordo qualcosa o e qualcuno...ma io vedoancje l'impalpabile di quella meraviglia qui descritta, di quella speranza...ed è per questo che non sempre della mia solitudine riesco a gioire...scusa il.commento divagante, bella poesia, ciao.

il 18/08/2016 alle 03:39

Grazie!

il 22/10/2017 alle 23:34