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Pubblicata il 23/06/2016
La città era fredda
e tu mi aspettavi nella stanza
la città era fredda
e io non volevo salire
all'angolo della strada la ragazza anarchia
suonava tra conchiglie e bandiere rabberciate
mentre il licantropo annunciava la solitudine della morte
non passa da queste parti la gioia che aspettavi
forse è solo andata male
forse la felicità ha smesso di crederci
e le vedi in fondo alla strada quelle ombre?
sono le ballerine di Degas
sonno le ombre di Hopper
sono i sogni disperati di nessuno.
ho scritto su fogli rosa menzogne reali
ho detto ti amo mentre morivo
ho reciso ali di angeli inutili
ecco, la stella che aspettavo
non parla
non riflette
non annuncia
splende però in notti dimenticate
in notti che non vorremmo mai veder finire
in notti blasfeme piene d'amore.
la città è fredda
e tu ti stai ubriacando
la città è fredda
ed io mi sono addormentato nel primo vagone
dove una donna recita Villon e bacia chiunque
abbia a portata di mano non prima di aver
aperto le gambe e ucciso tutti i desideri
e dunque
ogni vita potrebbe ancora andare avanti
ogni vita che si rispetti
la mia appesa alle parole
la tua dimenticata nei tramonti....
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Ci avevi resi avvezzi, a dei camei di iper realtà, in cui con essenziali pennellate di versi indicavi tutto un multiverso di antefatti e prologhi, avere ora il privilegio di potere immergersi più a fondo nei tuoi versi, ripaga l'attesa, pur senza smentire la materia prima del tuo dire, corallo ed avorio..complimenti brassens.

il 24/06/2016 alle 06:14

Bella bella!

il 24/06/2016 alle 17:09