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Pubblicata il 02/06/2016
Il freddo vibrante trovava
cattivo alloggio in astiosi polmoni
e scontento pungente si dileguava
in rumore secco di tosse
dalla bocca di rosa della
venditrice di palloncini
con turchine mascelle
ove il sangue pesante pagava
il conto al gelo di pelle
liscia sui vent'anni ignari alla conta
puzzle incompiuto nelle battaglie di vita

era bella la ragazza
come se ogni pittore in stato di grazia
avesse dato a un particolare
una pennellata del talento migliore
e uno nell'emozione tardò il ritiro di mano
e vi lasciò un fossetto sul mento

l'uomo gentile e radioso
con gli anni che avevano firmato la faccia
senza scalfirne per niente la nobiltà
e nessun gesto armonioso allenato al rilento,
fece per comprare al doppio del prezzo
tutta la plastica gonfia nei capricci del vento
che faceva promesse vagabonde di cielo
ma lei impacciata rifiutò sorridendo e disse...
anche se immenso guadagno per me
è gesto di troppo buon uomo
ma non sentirò più di volta in volta
l'adagio di spiccioli in concava mano
e con esso umano contatto
carbone durevole e non fuoco di paglia
a riscaldar l'anima gelida al buio
perchè è dentro che ho freddo
in qualunque stagione

la storia finisce
io ho traccia solo di un anziano signore
a un tavolino che abbandona claudicante
con gli occhi lucidi e il cappello in mano
premuto al petto mantice bucato
un aperitivo a metà omaggiato alle mosche
e un giornale dove mancava un esiguo ritaglio
poi mi informai...c'era scritto
giovane ragazza .....ambulante
trovata morta assiderata
-lasciai tra la saliva che oliava la gola
e il gozzo saracinesca inceppata ai respiri
il mio solito.... amen...........................
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da: Vetriolo
www.santhers.com
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Brava poesia

il 02/06/2016 alle 12:36

Una storia che mi ha fatto rabbrividire, Purtroppo scritta bene e ad effetto... Fabio

il 02/06/2016 alle 12:43