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Pubblicata il 13/05/2016
Ricche di foglie verdeggianti son
oggi le piante del giardino il tiglio
solo al ciel due moncherini tende
nudo tanto la scure nel potar quel
d’autunno dì la chioma sua offese
e d’udir or par un lamento suo
che altre primavere han da venir
prima d’al ciel d’aprir le verdi
braccia te fortunato dico che ben
diverso il destin di vecchia pianta
il mio nuda tra le mille e mille
piante verdi nel campo della vita
braccia dall’usura del tempo rotte
a rinverdir precluse e la morte solo
pronte ad abbracciare domani forte
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Bella davvero

il 13/05/2016 alle 22:15

Magistralmente vergati questi versi, rendono grazie al lessico ricercato e avito il significato intimo dell'ineluttabile paragone tra il rivenire delle stagioni del tiglio e quelle invece senza appello dell'umana specie...Per il mio occhio leggere versi come questi è riconciliarsi con la scrittura.. Grazie Rusticus

il 14/05/2016 alle 05:55

Agli Amici e Poeti Sir Morris e zordoz, il mio sentito grazie e un cordiale saluto nonché una buona domenica. ggc

il 14/05/2016 alle 21:17